Miti relativi:
Nei miti greci, l’idra era un mostro nato dal drago Tifeo e dalla ninfa Echidna. Infestava la palude di Lerna, vicino ad Argo. Il suo corpo era per metà di ninfa e per metà di serpente e aveva sette teste (o secondo altri nove), di cui una immortale, mentre le altre ricrescevano se venivano tagliate. Divorava chiunque capitasse e isteriliva la terra con il suo fiato pestilenziale. Ercole lo uccise bruciandogli i tronconi delle teste dopo averle tagliate e schiacciando la testa immortale sotto un masso. Poi intinse nel suo sangue velenoso le proprie frecce, in modo che le ferite da queste provocate fossero inguaribili.
Interpretazioni storiche:
Si tratta di un tipico mito di vittoria di un eroe maschile sul drago che rappresenta il potere naturale dei culti femminili, come se ne trovano in molte culture, e in particolare in quelle indoeuropee. Le teste che rispuntano possono essere una reminiscenza del fatto che, in origine, il dio-serpente resuscitava dopo la morte. (Vedi anche la nota alla figura 195)
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